L'isola del drago by Ursula K. le Guin

L'isola del drago by Ursula K. le Guin

autore:Ursula K. le Guin
La lingua: ita
Format: mobi, epub, azw3
editore: Nord
pubblicato: 0101-01-01T00:00:00+00:00


A CASA

Gran parte della popolazione di Valmouth scese al porto per vedere la nave giunta da Havnor, non appena si seppe che a bordo c'era il re, il nuovo re, il giovane re di cui parlavano le nuove canzoni, quelle che nessuno ancora conosceva. Arrivò il vecchio Relli e ne cantò una antica, accom-pagnandosi con l'arpa: era un pezzo delle Gesta di Morred, perché il re di Earthsea non poteva che essere erede di Morred. Dopo qualche tempo, il re stesso salì sul ponte: era giovane, alto e bello come doveva essere un re, e con lui c'erano un mago di Roke e una donna e una bambina con vestiti vecchi e frusti che non erano molto migliori di quelli dei mendicanti, ma il re le trattava come se fossero una regina e una principessa e, chissà, forse lo erano davvero. «Sarà sua madre», disse Lucciola, alzandosi in punta di piedi per vedere, e poi la sua amica Melina la prese per il braccio e sussurrò, stupita:

«Ma è... mia madre!»

«Madre di chi?» disse Lucciola, che non aveva sentito, e Melina rispose:

«Mia madre. E con lei c'è Therru». Ma non cercò di farsi avanti in mezzo alla folla, neppure quando un ufficiale della nave scese sul molo per in-vitare il vecchio Relli a bordo, a cantare per il re. Melina rimase in attesa con gli altri: vide che il re riceveva i notabili di Valmouth, e sentì Relli cantare per lui. Guardò il re che salutava gli ospiti, perché la nave avrebbe ripreso subito il mare, diceva la gente, prima di notte, per ritornare a Havnor. Le ultime a scendere furono Therru e Tenar. Il re salutò in maniera ufficiale, guancia contro guancia, tutt'e due e si chinò ad abbracciare Therru. «Ah!» esclamò la folla sul molo. Il sole tramontava in una nebbia d'oro, e stendeva sulla baia una lunga scia dorata, quando la donna e la bambina, tenendosi alla ringhiera, scesero dalla passerella. Tenar aveva un grosso zaino e una sacca, Therru nascondeva la faccia tra i capelli. La passerella venne ritirata, i marinai si arrampicarono sulle sartie, gli ufficiali diedero gli ordini, e il Delfino virò staccandosi dal molo. Solo allora Melina si fece strada fra la folla.

«Salve, madre», disse a Tenar, e lei le rispose: «Salve, figlia». Si bacia-rono, e Melina prese in braccio Therru. «Come sei cresciuta!» esclamò.

«Sei il doppio di quando ti ho visto l'ultima volta. Venite, venite a casa con me.»

Ma quella sera, nella bella casa del marito, il mercante, Melina era un po' intimidita dalla presenza della madre. La guardò molte volte, di sottec-chi, pensierosa. «Non avevo mai dato peso alla cosa, sai, mamma», le disse accompagnandola nella sua stanza da letto, «tutto quel che è successo, la Runa della Pace, l'Anello che hai portato a Havnor. Sembrava una storia, una di quelle che raccontano le ballate. Roba di mille anni fa! Ma sei stata proprio tu, vero?»

«È stata una ragazza di Atuan», rispose Tenar. «Mille anni fa. In questo momento, sento che potrei dormire per mille anni.



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